Come aumentare la brand awareness con i social network

Come aumentare la brand awareness con i social network

gloriaOggi il mio blog ospita Gloria Zaffanella: Public Relation Manager di Stampaprint S.r.l., azienda leader in Italia nel settore della stampa online. Dopo una carriera nel print marketing, Gloria ha studiato le dinamiche del search engine marketing (SEM) per approfondire le molteplici opportunità di un loro utilizzo congiunto.

In questo guest post Gloria ci spiegherà come aumentare la brand awareness con i social network. Lascio a lei la parola.

Buona lettura 😉


I social network sono uno dei mezzi più utilizzati per condividere contenuti e interagire attivamente online, dato che gli utenti di una determinata pagina social, siano essi occasionali o lettori fissi, possono esprimere la propria opinione o lasciare la propria idea riguardo a ciò di cui si parla.

Proprio per questo motivo, i canali social sono uno strumento ampiamente sfruttato per fare marketing online e per promuovere prodotti, servizi o attività di vario genere, non solo grazie alla rapidità con cui le informazioni si diffondono, ma anche per la grande visibilità che Facebook, Twitter e simili offrono.

Tramite accorgimenti e strategie utili, possiamo far conoscere il nostro marchio ed aumentare il traffico verso il nostro sito o blog. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo migliorare il modo di “fare brand awareness” nel mondo virtuale. La brand awareness (o la riconoscibilità del marchio) si riferisce ad una comunicazione bidirezionale, intensa e frequente, che avviene attraverso messaggi personalizzati e contenuti mirati e diversificati per instaurare una relazione attiva con il proprio pubblico.

Brand awareness

Da dove iniziare, quindi, per sviluppare un piano di brand awareness efficace?

Partiamo dai contenuti. È fondamentale creare dei contenuti di qualità e originali. Sia che si creino dei video, si scrivano degli articoli, si realizzino delle infografiche o qualsiasi altro tipo di comunicazione visiva e/o testuale, ciò che conta è il modo con cui si parla del nostro brand: non dobbiamo, infatti, parlare esclusivamente di questo, ma anche spaziare intorno ad esso.

contents

È vero che l’obiettivo è quello di descrivere e informare riguardo al marchio, sottolineandone i pregi e mettendo in risalto i tratti distintivi rispetto ad altri concorrenti. Ma dobbiamo anche pensare di trattare argomenti ad esso correlati, per offrire ai nostri utenti contenuti sempre nuovi, aggiornati e coinvolgenti.

La ripetitività e le azioni fatte in modo automatico e poco creativo non portano a grandi risultati, perché un fan di Facebook o un follower di Twitter potrebbero decidere di abbandonare le nostre pagine e scegliere un nuovo marchio tra quelli esposti nella vetrina virtuale.

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Nel pianificare la strategia di marketing, dunque, dobbiamo avere ben chiaro il nostro obiettivo: promuovere il nostro brand e renderci riconoscibili nel vasto mondo del web.
Naturalmente, qualità, creatività, originalità sono tutte caratteristiche indispensabili affinché ciò che pubblichiamo abbia successo.

Oltre al tipo di contenuti, dobbiamo pensare di creare engagement con gli utenti. Questo significa coinvolgerli attivamente in ciò che facciamo. È molto importante, infatti, dare spazio agli utenti (nonché potenziali clienti) e alle loro opinioni o idee. In questa direzione, ad esempio, si possono organizzare dei concorsi; in questo modo si crea sia un’interazione attiva e benefica tra noi e l’utente sia un aumento di traffico alla pagina social in questione e, di conseguenza, al nostro sito internet (o blog).

I social, infatti, sono un’ottima base da cui far partire ulteriore traffico verso un sito web, naturalmente se indirizzato con i giusti mezzi. Ad esempio, pubblicare un post sia sul canale social che sul sito amplificherà notevolmente il traffico verso entrambi.

L’engagement può essere favorito anche dalla presenza di un influencer, una persona nota al pubblico che, condividendo un nostro contenuto sulla sua pagina social, ne amplifica notevolmente la diffusione e, soprattutto, ne sostiene la credibilità. Da qui può derivare un passaparola virtuale efficace e rapido.

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L’engagement, inoltre, può essere favorito dalla cosiddetta call-to-action, letteralmente una “chiamata all’azione”, che chiede all’utente di agire, appunto, con un gesto semplice e rapido, come ad esempio cliccare su un “mi piace”. Per fare presa sull’utente, la call-to-action dev’essere chiara, diretta e sintetica. L’obiettivo è quello di esortare e incalzare una persona a compiere qualcosa a breve, che risulti vantaggioso per sé, ma anche per noi.

Un esempio può essere invitare ad iscriversi alla nostra newsletter (come nel caso che segue) per rimanere aggiornati sui nuovi post. Come detto sopra, anche qui la creatività è importante, perché bisogna catturare con efficacia la curiosità di chi ci segue e, soprattutto, di chi ci conosce per la prima volta.

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È gratis e senza SPAM.

Per fare un esempio, su Facebook possiamo utilizzare l’immagine di copertina, così da mettere in evidenza l’iniziativa rispetto a quanto è pubblicato in bacheca; su Twitter, invece, si può chiedere di retwittare un contenuto importante da diffondere in rete, o fissare un tweet in cima al profilo, in modo da dare maggiore visibilità.

Infine, bisogna organizzare un vero e proprio piano di marketing stabilendo a priori un calendario editoriale. Pianificare quali contenuti pubblicare e quando farlo è una strategia fondamentale per mantenere alto il livello qualitativo della nostra pagina social e del nostro marchio. Così facendo, sapremo sempre ciò che abbiamo già pubblicato e riusciremo a trovare maggiori idee per nuovi contenuti.

Dobbiamo cercare di stupire i nostri utenti sui social media, per fare in modo che sia il nostro brand ad essere visibile e, di conseguenza, scelto dagli utenti.

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