
26 Lug Facebook: 3 pilastri per la tua Social Media Strategy oggi
Ć da un po’ di tempo che non vediamo un ospite in casa Marko Morciano š ed ĆØ per questo che oggi vi delizierĆ² con un guest postĀ di Michela Aru.
Oltre che musicista, Michela ĆØ Web Copywriter presso lāagenzia SEO NetStrategy di Verona. Appassionata di Comunicazione e di Social Media Management, collabora inoltre con diverse realtĆ italiane ed estere nellāambito dellāorganizzazione e promozione di eventi culturali, concerti e spettacoli.
Web e tecnologia corrono fianco a fianco e a velocitaĢ decisamente sostenuta. E il mondo social? Mettiamola cosiĢ: se lāonline fosse lāOlimpo greco, il social sarebbe Hermes. Era considerato la personificazione del vento, tra le altre cose per la sua rapiditaĢ di movimento. Il social, insomma, eĢ il piuĢ veloce tra i mezzi di comunicazione digitali che al momento abbiamo a disposizione.
Tra i social network, Facebook eĢ una specie di tuttofare: ti offre la possibilitaĢ di costruire una vera e propria community attorno a te, al tuo brand, alla tua attivitaĢ. Diffonde notizie nei formati piuĢ disparati, raccoglie feedback e ti mette in contatto con il pubblico; integra persino diverse risorse per lāadvertisement.
Tutto cioĢ rappresenta una miniera dāoro a portata di mano. Ma come puoi fare, al momento, per ottimizzare la tua presenza su Facebook? Quali evoluzioni giaĢ in atto o annunciate dovresti tenere in considerazione? Su cosa dovresti costruire oggi la tua strategia? Ecco 3 pilastri per sostenere la tua Social Media Strategy su Facebook. Non saraĢ una trattazione definitiva, ma chi ben comincia…
Nelle ultime settimane ha fatto discutere molto la rinnovata determinazione di Facebook nel dare la precedenza alle esigenze personali dei propri iscritti. Gli utenti di Facebook sono un pubblico, consumatori, potenziali clienti. Le esigenze personali di queste figure sono un elemento chiave per il tuo business, qualunque esso sia.
Per capirle, peroĢ, hai bisogno di osservare il comportamento del tuo pubblico sulla piattaforma e di metterti in contatto con esso. In pratica, devi esserci: ecco la presenza. La parola dāordine potrebbe quindi essere live, in tempo reale.
La parola live eĢ tra lāaltro nel nome del nuovo servizio Facebook Live. Con queste dirette streaming da smartphone puoi interagire immediatamente con il pubblico, che puoĢ essere reso co-protagonista del live stesso. Puoi trasmettere il lancio di un prodotto, interviste o incontri con influencer; oppure dei ādietro le quinteā che colgono in un unico colpo la passione degli utenti per la diretta e quella per uno āpseudo- voyeurismoā in stile reality show.
Oltre a questo, una fetta importante degli utenti Facebook desidera comunicare con le aziende via social. Rispondere in breve tempo ai loro messaggi ti faraĢ guadagnare non solo nuovi clienti o fan, ma anche il badge āElevata reattivitaĢ ai messaggiā di Facebook.
LāoriginalitaĢ contraddistingue il tuo particolare stile, le tue informazioni, i tuoi contenuti. Questo non significa peroĢ il cercare il diverso fine a seĢ stesso e ad ogni costo, bensiĢ catturare lāattenzione con qualcosa che abbia anche una sostanza coerente. Se cioĢ che pubblichi su Facebook non eĢ engaging, gli utenti non si sentiranno coinvolti e cliccheranno o scrolleranno via.
Facebook spiega che lāalgoritmo del News Feed eĢ attualmente sottoposto ad una profonda revisione. E, come ho detto prima, il focus saraĢ dare prioritaĢ agli individui ed ai loro interessi. Dopo famiglia ed amici, cioĢ che piuĢ coinvolge gli utenti su Facebook sono informazione e intrattenimento.
La prima difficoltaĢ staraĢ dunque indovinare lāargomento piuĢ efficace per il tuo target: non necessariamente cioĢ che eĢ interessante per me lo eĢ anche per te e viceversa. Credo poi che, allāinterno di un dato argomento, lāoriginalitaĢ debba essere cercata nel dare un valore aggiunto a cioĢ che stiamo trattando.
Mi spiego meglio: col web, reperire informazioni non eĢ quasi mai un problema. Probabilmente io non rientro nel profilo dellāutente medio, ma un post che mi daĢ solo notizie che potrei trovare ovunque mi lascia indifferente. CioĢ che invece mi attira sono i particolari esclusivi, i punti di vista, le letture alternative: questo eĢ il genere di originalitaĢ che arricchisce e puoĢ quindi risultare engaging.
Ti saraĢ poi sicuramente capitato di sperimentare quanto la comunicazione che coglie nel segno sia spesso una questione di forma. Il cervello eĢ colpito da cioĢ che rompe lo schema, che viene registrato come anomalia. Lāoriginale che provoca sorpresa: sulla cresta di questa onda, notare il tuo contenuto saraĢ facile quanto distinguere una maglietta rossa in un mucchio di calzini bianchi.
Il terzo pilastro coinvolge e riassume in seĢ anche gli altri due: lāinterazione eĢ infatti alla base sia della presenza che dellāoriginalitaĢ. Il fine ultimo di Facebook ā anchāesso sottolineato nellāannuncio dellāaggiornamento per il News Feed ā eĢ di permettere alle persone di restare in contatto, il che eĢ possibile solo interagendo.
Facebook non eĢ una semplice vetrina e il tuo non puoĢ essere un monologo. Presenza e originalitaĢ si nutrono di interazione e, contemporaneamente, puntano ad ottenerne. Se comprendere questo eĢ da sempre fondamentale per trarre il massimo dalla nostra esperienza social, lo eĢ ancora di piuĢ oggi nella prospettiva di un Facebook concentrato sul coinvolgimento personale degli utenti.
Per forza di cose, infatti, questo porteraĢ ad un declassamento dellāadvertising e delle identitaĢ commerciali ad interesse secondario. Chi fino ad ora ha puntato molto sulla visibilitaĢ tramite sponsorizzazioni vivraĢ una sensibile diminuzione del traffico. Chi invece giaĢ lavorava per generare engagement con utenti e relativi amici ne vedraĢ ancor piuĢ evidenti i risultati.
Lāinterazione ha anche una seconda faccia: oltre che con gli utenti, tu puoi interagire con Facebook stesso. E ti consiglio di approfittare piuĢ che puoi di questa opportunitaĢ. Lāinterazione che il social in blu propone ti permette da un lato di personalizzare la tua esperienza tra i post, dallāaltro di educare lāalgoritmo a capire meglio cioĢ che vuoi vedere e cioĢ che invece ti disturba.
Le tue azioni sono feedback: se chiedi di nascondere un determinato post, cioĢ segnala che sei poco interessato a ricevere aggiornamenti di quel genere o da quellāutente. Lāalgoritmo registreraĢ lāinformazione e la incroceraĢ con tutte le altre raccolte fino a che non avraĢ trovato il migliore equilibrio.
Pare che Facebook abbia in programma di fornire spiegazioni su ogni step compiuto, di condividere costantemente le proprie linee guida e di sottoporre gli utenti a questionari di valutazione sulla propria esperienza. In definitiva, anche Facebook vuole a sua volta interagire con te!
To be continued…?
Io spero proprio di siĢ. I 3 pilastri promessi li abbiamo visti, ma una panoramica completa dellāargomento meriterebbe centinaia di queste pagine. Senza contare poi che Facebook, e con essa la relativa Social Media Strategy, sono creature mutanti: con protagonisti di questa natura eĢ improbabile si possa sigillare la storia con le parole The end. Nellāattesa dei prossimi sviluppi, che ne diresti di esprimere intanto una tua opinione su questo capitolo?